Un medico terralbese insegna alle donne tunisine come vincere il cancro - LinkOristano

Un medico terralbese insegna alle donne tunisine come vincere il cancro

Andrea Cadelano, promotore di un progetto internazionale. I risultati resi noti ad Hammamet

Dottor Andrea Cadelano

È originario di Terralba l’artefice del progetto quadriennale italo-tunisino “sostegno al programma nazionale di lotta contro il cancro”, per la formazione del personale medico e infermieristico e per la sensibilizzazione della popolazione sulla prevenzione del tumore al seno.

Il dottor Andrea Cadelano con due donne tunisine- Immagine di repertorio dal sito livretsante.com

Il dottor Andrea Cadelano con due donne tunisine- Immagine di repertorio dal sito livretsante.com

Si chiama Andrea Cadelano ed è il responsabile della pianificazione e dell’Organizzazione sanitaria presso il Ministero della Sanità di Tunisi.

Del progetto seguito dal dottor Cadelano si è occupata oggi la giornalista Minnie Luongo, che nelle pagine del “Corriere della Sera”, ha ripercorso le tappe del suo lavoro, terminato con una conferenza internazionale, tenuta ad Hammamet a inizio aprile. Tra i partecipanti, oltre ai medici di base, alle ostetriche e agli operatori delle associazioni che si occupano della salute della donna in Tunisia, anche numerosi rappresentanti dei media. Ai professionisti tunisini, si sono aggiunti una trentina di partecipanti venuti dall’estero, in particolare dai dieci Paesi del 5+5: Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Malta e i Paesi del Maghreb.

Il progetto del medico terralbese ha puntato su quattro obiettivi collegati tra loro: la formazione specifica del personale medico e infermieristico attivo sul territorio e l’aggiornamento del personale medico, infermieristico e tecnico delle unità di cancerologia dei tre ospedali regionali, con l’acquisizione di moderni mammografi e con l’aggiornamento dei servizi d’istologia patologica. Ma anche sulla formazione del personale addetto all’informatizzazione dei dati statistici ed epidemiologici, con la creazione di un vero e proprio “registro” dei tumori mammari e sulla sensibilizzazione della popolazione, con l’invio di messaggi alle donne perché si sottopongano con regolarità alle visite di controllo.

In cifre, durante i 4 anni di attività sono stati formati circa 4 mila tecnici della salute sui temi dell’esame clinico al seno, dell’informazione, educazione e comunicazione sanitaria, nonché nel sistema informativo per la raccolta dei dati clinici sulla patologia tumorale. Centocinquantamila sono le donne esaminate nelle strutture sanitarie di base e nel servizio nazionale di pianificazione familiare, con un aumento della partecipazione durante gli “open day”, dedicati all’esame clinico come primo approccio per la prevenzione del tumore al seno.

I dati relativi al quadriennio mostrano, inotre, l’interessamento di circa 500 associazioni locali che hanno favorito l’organizzazione di oltre mille incontri di sensibilizzazione, eventi e mobilitazione sociale nelle città e nelle aree rurali. Il rafforzamento dell’informazione attraverso i mass media regionali e nazionali ha contribuito poi ad accrescere il coinvolgimento della popolazione nelle attività del progetto. E infine 3 sono i mammografi forniti per il consolidamento dei centri interregionali di Gafsa e Jendouba, che hanno reso operativa l’attività di diagnostica strumentale

Al di là dei numeri, ha sottolineato il dottor Cadelano alla giornalista del Corriere, la maggiore soddisfazione l’ha avuta riuscendo a coinvolgere concretamente, donne, addetti ai lavori e realtà pubbliche e private. E ancora, riuscendo a far confrontare esperti tunisini con specialisti italiani, comprese le associazioni di pazienti che, anche in Tunisia, stanno diventando un punto di riferimento per le donne colpite dal tumore, ma anche per i loro familiari.

Lunedì, 14 aprile 2014

 

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