Ricerche di idrocarburi al largo di Alghero, no della Regione - LinkOristano
In Sardegna

Ricerche di idrocarburi al largo di Alghero, no della Regione

Cappellacci: iniziativa scellerata. Lettera al Ministro

Ugo Cappellacci

La Regione Sardegna dice no alla possibilità di ricerca e sfruttamento di giacimenti di idrocarburi al largo delle coste di Alghero prevista da un decreto del ministero dello Sviluppo economico del 9 agosto scorso. Il presidente Ugo Cappellacci ha scritto stamane al ministro Flavio Zanonato per contestare l’assenza di coinvolgimento della Regione nella decisione di delimitare un’area al largo della Sardegna che si estende per circa 21mila metri quadrati, a una distanza fra i 45 e i 75 chilometri dalla costa occidentale.

Ugo Cappellacci

Ugo Cappellacci

“Sentirò subito le autorità della Corsica per concertare con loro iniziative contro un’iniziativa così scellerata”, ha annunciato Cappellacci in una conferenza stampa a Cagliari, tenuta a dieci giorni dalle elezioni regionali, precisando che la Regione è pronta “a difendere in tutte le sedi istituzionali, comprese se del caso le autorità giudiziarie”, le proprie ragioni.

“Sarebbe stato opportuno e doveroso coinvolgere la Regione Sardegna nell’individuazione e nella regolamentazione della zona marina”, scrive il presidente al ministro, evidenziando come, secondo quanto gli risulta, già numerose società petrolifere abbiano già presentato manifestazioni d’interesse a operare nell’area entro il termine previsto del 19 gennaio scorso. “E’ l’ennesimo inaccettabile sopruso”, aggiunge Cappellacci, che teme i rischi ambientali di operazioni di ricerca e sfruttamento nell’area individuata.

“Nelle politiche energetiche stiamo dando vita a un ampio processo di riconversione industriale”, si legge nella lettera con cui il presidente della Regione chiede un incontro al ministro, “sostituendo i vecchi stabilimenti dell’industria pesante con poli produttivi votati alla chimica verde; un esempio importante di queste azioni e’ costituito dall’area industriale di Porto Torres, in cui stiamo creando un polo della chimica verde destinato a diventare il più grande d’Europa, con nuove produzioni e servizi innovativi, con il potenziamento dell’economia del mare, dell’agroalimentare e del turismo. E’ chiaro che un simile percorso, imperniato sulla tutela e valorizzazione delle risorse naturali e ambientali della Sardegna, e del mare in particolare, non è compatibile con un’azione scellerata come quella di impiantare attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi nel nostro mare, che rappresenterebbe, tra l’altro, un ulteriore inaccettabile sgarbo alla Sardegna per le modalità unilaterali con le quali la stessa è stata avviata”.

Venerdì, 7 febbraio 2014

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