Ambientalisti all'attacco: la variante per l'ex Sipsa è "illegittima" - LinkOristano

Ambientalisti all’attacco: la variante per l’ex Sipsa è “illegittima”

Il Gruppo di intervento giuridico ha chiesto al Consiglio comunale di Oristano di annullare il deliberato assunto per Torre Grande

Torre Grande - Ex Sipsa - Ivi petrolifera

E’ “illegittima” la variante al Piano urbanistico comunale di Oristano adottata dal Consiglio comunale del capoluogo per consentire la realizzazione progetto turistico che la Ivi petrolifera intende realizzare nell’area dell’ex stabilimento Sipsa di Torre Grande. Lo sostiene l’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico, che lamenta la mancata Valutazione ambientale strategica, ritenuta necessaria in questa procedura.

Una simulazione del progetto  turistico per l'area dell'ex Sipsa

Una simulazione del progetto turistico per l’area dell’ex Sipsa

L’associazione ecologista ha mosso anche un passo formale e fa sapere di aver inoltrato “uno specifico atto di intervento con “osservazioni” avverso la variante parziale al piano urbanistico comunale di Oristano, in località Torre Grande, adottata con deliberazione Consiglio comunale di Oristano n. 109 del 3 ottobre 2013 per consentire la realizzazione del progetto turistico-edilizio proposto dalla Ivi Petrolifera s.p.a”.

L’atto di intervento con “osservazioni” è stato inviato al Comune di Oristano e, per opportuna conoscenza, alla Commissione europea, al Ministero dell’ambiente, alla Direzione generale pianificazione urbanistica e della vigilanza edilizia della Regione autonoma della Sardegna, al Servizio regionale valutazione impatti (S.A.V.I.), alla Procura regionale della Corte dei conti.

“In estrema sintesi”, si legge in una nota dell’associazione, “la Ivi Petrolifera s.p.a. intende realizzare la bonifica dell’area con un investimento di 2,6 milioni di euro, 3 anni di lavori, circa mc. 30.000 di terra da risanare – dovuta per legge, in quanto sito contaminato dalla propria precedente attività di raffineria (art. 242 del decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i.) – un complesso turistico-edilizio ricettivo (mc. 9.500 di volumetrie, 250-280 posti letto), un residence, 77 unità immobiliari, un campo da golf da 18 buche, per complessivi mc. 99.257 di volumetrie e circa 800 posti letto, impianti tecnologici, servizi”.

“Il sito interessato”, prosegue la nota, “è il litorale di Torre Grande e la relativa pineta, in gran parte di proprietà pubblica (Comune di Oristano e Consorzio di bonifica dell’Oristanese) e ceduta in concessione (complessivamente più di 100 ettari) in corrispettivo di canoni annuali non conosciuti e di cui si ignora il conseguimenti dei necessari pareri di congruità”.

Inoltre, secondo il Gruppo di intervento giuridico “qualsiasi variante dello strumento urbanistico comunale dev’essere assoggettata alle procedure di valutazione ambientale strategica (V.A.S.), necessarie per legge (direttiva n. 01/42/CE, decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i., deliberazione Giunta regionale n. 34/33 del 7 agosto 2012 + allegati), ma in questo caso nemmeno avviate”.

“I progetti esecutivi, poi”, spiegano ancora gli ambientalisti, “devono essere assoggettati al preventivo vincolante procedimento di verifica di assoggettabilità (direttiva n. 2011/92/UE, decreto legislativo n. 152/2006 e s.m.i., deliberazione Giunta regionale n. 34/33 del 7 agosto 2012 + allegati)”.

L’atto di intervento ecologista chiede che il Consiglio comunale di Oristano prenda atto “dell’illegittimità del procedimento di variante del P.U.C. in assenza di preventivo avvìo di procedura di V.A.S.”, e in base a tutte queste argomentazioni e “provveda all’annullamento in via di autotutela della propria deliberazione di adozione della variante urbanistica”.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico onlus, infine, ha deciso di mettere a disposizione gratuitamente dei cittadini interessati un fac simile di atto di intervento con “osservazioni” da completare con le proprie generalità, indirizzo e sottoscrizione: chi volesse può richiederlo all’indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com.

“E’ bene che ciascuno si rimbocchi le maniche per difendere la propria Terra”, commenta Stefano Deliperi, rappresentante dell’associazione ambientalista.

Mercoledì, 11 dicembre 2013

 

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