Dalle ricerche energetiche in Sardegna pericoli per possibili terremoti? - LinkOristano

Dalle ricerche energetiche in Sardegna pericoli per possibili terremoti?

Intervento del dirigente del Gruppo di intervento giuridico Stefano Deliperi preoccupato dalle numerose richieste di perforazione

Pozzo estrazione gas

Vuoi vedere che ora anche in Sardegna, finalmente, riusciremo ad avere qualche altro terremoto?  La domanda dal senso provocatorio se la pone Stefano Deliperi, responsabile del Gruppo di intervento giuridico in una riflessione dedicata ai progetti recenti, e qualcuno meno recente per la ricerca di idrocarburi e gas naturale. Il riferimento è al Progetto Eleonora della Saras, ma anche alle perforazioni che si vorrebbero realizzare nel Montiferru, nell’Oristanese e nel Campidano. Secondo Deliperi è concreto il rischio che possano creare   degli scompensi nel sottosuolo. Di seguito pubblichiamo la sua riflessione.

La Sardegna rientra ai fini della pericolosità sismica nella zona 4 – sismicità molto bassa (ordinanza Presidente Consiglio Ministri 20 marzo 2003, n. 3274 e successive modifiche e integrazioni), seppure qualche terremoto l’ha vissuto in tempi geologicamente recenti pur nella sua lunga storia.

Il 4 giugno 1616, secondo i risultati delle ricerche dell’Istituto di storia dell’Europa mediterranea del Consiglio nazionale delle ricerche (ISEM–CNR), nonché un’iscrizione presso la Cattedrale di Cagliari, avvenne il più rilevante e causò danni alle Torri costiere di Cala Pira, San Luigi, l’Isola di Serpentara, di Porto Giunco, l’Isola dei Cavoli, di Cala Caterina, di Capo Boi, di Cala Regina fino a Monte Fenugu, provocando grande angoscia nell’area della Sardegna sud-orientale. Da allora ne sono stati rilevati altri 8, senza conseguenza alcuna.

In Svizzera, sul Lago di Costanza, sono state precipitosamente interrotte le perforazioni geotermiche perché – secondo il Servizio Sismico Svizzero – hanno provocato un terremoto di 3,6 gradi della scala Richter e non si esclude che ve ne saranno altri. Ne parla diffusamente Il Corriere della Sera (21 luglio 2013).

Vuoi vedere che ora anche in Sardegna, finalmente, riusciremo ad avere qualche altro terremoto?

Infatti, secondo una ricerca del Comitato “No al progetto Eleonora”, sono ormai numerosi i permessi di ricerca per idrocarburi e gas naturale:

– Il Progetto Eleonora (44.300 ettari nella provincia di Oristano) per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi;

– Il Progetto Igia (18.700 ettari nel Medio Campidano) per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi (B.U.R.A.S. n. 7 dell’8 marzo 2012), mentre, secondo la richiesta presentata al Ministero per lo sviluppo economico, interesserebbe un progetto per la ricerca di risorse geotermiche;

– 7 progetti riguardano la ricerca di risorse geotermiche (su complessivamente 149.000 ettari);

– 3 progetti interessano la ricerca di idrocarburi a mare: due presentati dal Gruppo Saras s.p.a. per trivellazioni nel Golfo di Cagliari e nel Golfo di Oristano (entrambi i progetti sono stati finora non accolti), la terza di Puma Petroleum s.p.a. per un pozzo al largo di Capo Mannu, Sinis, OR).

Fra questi quello con la procedura amministrativa più avanzata è certo il permesso di ricerca di idrocarburi “Eleonora” del Gruppo Saras s.p.a. nel territorio comunale di Arborea (OR), ora assoggettato alla procedura di valutazione di impatto ambientale (V.I.A.).

Sul B.U.R.A.S. n. 28 (parte III) del 20 giugno 2013 sono pubblicati quattro avvisi dell’avvenuta richiesta da parte della Tosco Geo s.r.l. di Arezzo per altrettanti permessi di ricerca per risorse geotermiche (“Villacidro”, “San Gavino Monreale”, “Sardara”, “Guspini”) ai sensi del decreto legislativo n. 22/2010.

 Naturalmente le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus interverranno nei relativi procedimenti al fianco dei locali Comitati popolari e delle Amministrazioni comunali (quelle che lo faranno) per difendere le ragioni dei territori interessati, dell’ambiente e della salute pubblica.

Martedì, 23 luglio 2013

 

 

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