Da Arborea un no corale al progetto proposto dalla Saras - LinkOristano

Da Arborea un no corale al progetto proposto dalla Saras

Appello alla Regione perché fermi la realizzazione del pozzo di estrazione del gas. In campo anche parlamentari ed ecologisti

Pozzo estrazione gas

Un no corale è venuto dai nove consigli comunali e dal Consiglio provinciale di Oristano riuniti stasera ad Arborea per discutere il progetto della Saras, intenzionata a realizzare nei pressi dello stagno di S’Ena Arrubia un pozzo per l’estrazione del gas. Chiamati a raccolta dal sindaco di Arborea Pierfrancesco Garau, gli amministratori hanno invitato la Regione a fermare il Progetto Eleonora, considerato un grave pericolo per la salute delle persone, per l’ambiente della zona e per lo stesso sistema economico che nel distretto della piana arborense ospita le principali realtà produttive isolane dell’agroalimentare.
Un no deciso che gli amministratori chiedono sia esteso a tutta l’Isola e a tutte le iniziative similari proposte in Sardegna, così come scritto in un apposito disegno di legge dal consigliere regionale del Pd Antonio Solinas, presente stasera all’affollata riunione di Arborea, insieme al neo deputato di Sel Michele Piras, tra i pochi rappresentati parlamentari e regionali che hanno risposto all’appello.

Appelli dai parlamentari Pili e Corda
Il deputato del Pdl Mauro Pili annuncia un’interrogazione alla Camera per fermare il progetto della Saras per l’estrazione di gas ad Arborea (Oristano), gia’ osteggiato da un comitato locale e dagli ambientalisti. “Il permesso minerario rilasciato per la ricerca di idrocrburi liquidi e gassosi dev’essere revocato”, sostiene sulla sua pagina FB il parlamentare sardo appena rieletto, “perche’ i presupposti sono falsi. L’area e’ soggetta a vincoli, a partire da quelli paesaggistici, considerato che stiamo parlando di un’area a due passi da Tharros”, tra le aree archeologiche più importanti della Sardegna.
“Mi rendo disponible per qualsiasi azione che sia riconducibile alla difesa del territorio, a tutti i livelli”, ha dichiarato ieri la neodeputata del Movimento 5 Stelle Emanuele Corda che, appena rientrata da Roma dopo le votazioni per l’elezione del presidente della Camera, ha partecipato alla “Marcia del Sale” organizzata ad Arborea dagli indipendentisti di ProgRes contro il progetto Eleonora. “Non e’ possibile pensare a delle trivellazioni”, scrive Corda su FB, “alla ricerca di gas con un progetto che ha poco di limpido e in un territorio che vive di agricoltura e allevamento, oltretutto previsto a pochi passi dal Sito di interesse comunitario di S’Ena Arrubia, area ambientale protetta per la nidificazione dei fenicotteri”.

Iniziativa delle associazioni ecologiste
Le associazioni ecologiste Gruppo d’intervento giuridico e Amici della Terra hanno chiesto una dichiarazione di improcedibilità per la “Via” del progetto Eleonora della Saras, che prevede una perforazione esplorativa a circa tremila metri di profondità ad Arborea, vicino allo stagno di S’Ena Arrubia. La richiesta è stata inoltrata al servizio Savi dell’assessorato regionale all’Ambiente con un primo atto di osservazioni nell’ambito del procedimento di valutazione d’impatto ambientale (Via).
Gli ecologisti evidenziano che, a distanza di giorni dalla pubblicazione dall’avviso sui quotidiani regionali (il 13 marzo scorso), non sono ancora disponibili sul sito web istituzionale le valutazione ambientali della Regione, come previsto dalla normativa.
“I motivi di opposizione al progetto non sono, però, meramente formali”, sottolinea il portavoce delle due associazioni, Stefano Deliperi, che si schierano con il comitato locale “No al progetto Eleonora” e hanno interessato anche la Commissione europea e i ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali.
“Il sito prescelto è a circa 200 metri di distanza dallo stagno di S’Ena Arrubia, tutelato alla convenzione internazionale di Ramsar sulle zone umide d’importanza internazionale, dal vincolo paesaggistico, da vincolo di conservazione integrale, dal piano paesaggistico regionale ed è destinato a riserva naturale regionale, oltre ad essere un sito d’importanza comunitaria e zona di protezione speciale”.
“L’area interessata e’ sede, inoltre”, aggiunge Deliperi, “della più avanzata agricoltura specializzata della Sardegna e ben poco si conosce, allo stato attuale, delle possibili gravissime interferenze con le falde idriche”.

Lunedì, 18 marzo 2013

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