Si rinforza il fronte del no al Progetto Eleonora della Saras - LinkOristano

Si rinforza il fronte del no al Progetto Eleonora della Saras

Convocati i Consigli comunali, proposta di legge in Regione di Antonio Solinas (Pd) e marcia promossa da Progres

Comune di Arborea

Si rafforza la battaglia contro il Progetto Eleonora promossa dalla Saras intenzionata a realizzare un pozzo nell’area vicina allo stagno di S’Ena Arrubia ad Arborea. Dopo l’annuncio della società decisa a mandare avanti l’iniziativa, il sindaco Pierfrancesco Garau ha convocato per lunedì pomeriggio alle 17.30 una seduta straordinaria del Consiglio comunale alla quale sono invitati a partecipare anche altri Consigli comunali della zona. Il sindaco di San Nicolò d’Arcidano Emanuele Cera ha già annunciato la sua presenza e rinnovato i timori per le ricadute che potrebbe avere l’iniziativa della Saras.

Il consigliere regionale del Pd Antonio Solinas, invece, si è fatto promotore di una proposta di legge che vuol bloccare in Sardegna le attività di estrazione di idrocarburi liquidi.

La proposta di legge, ha spiegato Solinas, nasce da una linea che sta prendendo piede anche in altre regioni con l’obiettivo di promuovere una legge nazionale contro le trivellazioni nel suolo marino, in modo da evitare rischi di inquinamento e danni all’economia.

Il movimento politico Progres, invece, ha promosso la Marcia del sale che richiama una storica iniziativa di Ghandi.

L’appuntamento, in questo caso, è per domenica alle 10.30 al campeggio S’Ena Arrubia di Arborea per discutere del percorso non-violento da seguire, incontrare i cittadini di Arborea e celebrare la propria Assemblea Nazionale. La scelta dell’area protetta S’Ena Arrubia non è una pura casualità, ma costituisce il fulcro della lotta intrapresa dal ProgReS da un anno e mezzo contro il progetto “Eleonora” della Saras.

Come Gandhi aveva organizzato la Marcia come manifestazione indipendentista non violenta contro la tassa del sale imposta dal governo britannico, così il partito ProgReS la ripropone per protestare contro lo sfruttamento del territorio.

A questo proposito il Movimento fa riferimento agli spazi militarmente occupati e ai danni ambientali ed economici causati dal poligono di Quirra, di Teulada e di Capo Frasca; ancora, gli investimenti nazionali destinati all’aumento delle infrastrutture carcerarie sull’isola; il sotto-finanziamento di scuole, strade ed altre infrastrutture di interesse collettivo; infine il caso del Galsi, il gasdotto progettato per portare il metano dall’Algeria all’Italia, passando per la Sardegna.

Mercoledì, 13 marzo 2013

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