Abbanoa, stop a slacci e intimazioni. Prima si cerca la conciliazione - LinkOristano

Abbanoa, stop a slacci e intimazioni. Prima si cerca la conciliazione

Ordinanza del Tribunale di Nuoro su istanza dell'Adiconsum Sardegna. La replica dell'azienda che attacca

Contatore d'acqua

La società Abbanoa dovrà rispettare le procedure di “conciliazione paritetica”. Lo dispone un’ordinanza del Tribunale di Nuoro, su una precisa istanza avanzata dall’associazione di consumatori Adiconsum Sardegna.

“D’ora in avanti la società dovrà dare lo stop alle azione aggressive nei confronti degli utenti che hanno avviato un contenzioso con la società gestore del servizio idrico isolano”, ha spiegato il segretario regionale di Adiconsum Giorgio Vargiu. “La società, quindi non potrà procedere con minacce di slaccio e intimazioni di pagamento, se appunto il contenzioso è ancora aperto”.

Sulla gestione di Abbanoa adesso si attende anche un pronunciamento dell’Autorità garante per l’energia elettrica e il gas, competente anche per le questioni relative al servizio idrico. All’Autorità, infatti, lo sorso agosto è stato inoltrato un esposto dal segretario nazionale di Adiconsum Pietro Giordano.

“La nostra battaglia”, ha spiegato ancora il segretario regionale di Adiconsum Giorgio Vargiu, “non è indirizzata alla società gestore dell’acqua, considerata un soggetto da salvaguardare, ma alle decisioni e ai comportamenti assunti dai suoi vertici aziendali”.

Solo in Provincia di Oristano sono circa 7000 gli utenti che hanno presentato all’Adiconsum un reclamo nei confronti di Abbanoa e avviato la procedura di conciliazione. A oggi, secondo quanto riferito dall’Adiconsum, nessuna di queste vertenze è stata discussa e Abbanoa non ha mai avviato nessun tipo di confronto. In molti casi, invece, contrariamente a quanto previsto dalla legge, sono state inoltrate le iscrizioni a ruolo dei pagamenti.

La replica di Abbanoa
“A differenza di quanto cercano di sostenere i soliti professionisti del contenzioso, non esiste alcun provvedimento definitivo che vieterebbe ad Abbanoa di procedere al distacco delle utenze durante il periodo di pendenza della procedura di conciliazione ‘privata’”. Lo sostiene la società in una nota di replica, spiegando che “tale procedura non è stata attivata” e pertanto “Abbanoa ha già presentato reclamo contro l’ordinanza del Tribunale di Nuoro”.

Abbanoa precisa che “sono numerosi i pronunciamenti di altri tribunali civili dell’isola che riconoscono che il distacco non è vietato”. L’atteggiamento “maldestro” di quelli che, in una nota di replica all’Adiconsum, vengono definiti “professionisti del contenzioso”, secondo Abbanoa “oltre a distorcere le informazioni, espone i cittadini clienti, talvolta ignari di tutti i contenuti delle ‘dichiarate’ guerre”.

I professionisti del contenzioso – si legge ancora nel comunicato – non hanno evidenziato che il Tribunale di Nuoro, nella stessa ordinanza, ha dato ragione all’Azienda su importanti questioni che loro stessi, in tantissime occasioni, hanno strumentalizzato costringendo i cittadini alle azioni contro il gestore. “In tema di cessione del contratto”, è scritto nell’ordinanza, “il subentro di Abbanoa alle precedenti gestioni, e di conseguenza in tutti i pregressi rapporti giuridici attivi e passivi, è avvenuto ex lege”. Quanto alla retroattività delle tariffe, “essa è disposta non da Abbanoa spa, bensì dall’Autorità d’ambito e che pertanto Abbanoa deve ottemperare ai provvedimenti amministrativi emessi dall’Autorità”.

Abbanoa ricorda ai cittadini-clienti che “non ha voluto e non intende adottare procedure di conciliazione volontaria (ciò con accordo tra azienda e associazioni) se questa prevede il pagamento di somme di denaro verso gli operatori delle associazioni dei consumatori”.

“Tale richiesta di indennità è peraltro fatta dai soli “professionisti” del contenzioso e non dalla totalità delle associazioni. Ancora una volta si cerca di strumentalizzare la necessità di tutela dei cittadini esasperando le questioni o disinformando.

“Abbanoa, sin dal 2009, ha manifestato disponibilità ad attivare la conciliazione volontaria con le associazioni di consumatori realmente disponbili – viene assicurato nel comunicato -, anche facendoci carico dei corsi di formazione e aggiornamento dei conciliatori: tali figure, però, devono essere volontari delle associazioni che non percepiscono indennità. La conciliazione che si aggiunge alla correzione in autotutela e al reclamo, ha la finalità di offrire un altro strumento, facoltativo, rispetto a quelli previsti dalla legge. La tutela dei diritti dei cittadini è sempre garantita, oltre alle procedure aggiuntive, da quelle ordinarie nelle sedi istituzionali e giurisdizionali, da professionisti e secondo le leggi dello Stato”.

Venerdì, 1° marzo 2013

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